Lana Del Rey è in procinto di rilasciare il suo tanto atteso quinto album, di cui aveva dato anteprima prima con il singolo Love, poi con un mistico trailer di lancio ed infine con la title-track Lust For Life.
Da sempre affascinata dalle storie tragiche, come è ben evidente in tutta la sua discografia, sembrava che per questo nuovo album Lana si fosse incentrata su ben altre tematiche. Tuttavia, il suo recente duetto con The Weeknd sembra riferirsi a un’altra figura nota per la sua sventurata fine.
In molti hanno notato, infatti, che il testo e il video di Lust For Life potesse contenere dei riferimenti alla storia di Peg Entwistle, che divenne nota come “il fantasma dell’insegna di Hollywood”.
Lo stesso dubbio si era insinuato in noi guardando il trailer del nuovo album, che pullula di messaggi metafisici più o meno espliciti, e nel quale Lana Del Rey appare come un fantasma che vive all’interno della lettera “H” dell’insegna di Hollywood.
Peg Entwistle, nata Millicent Lillian Entwistle, era un’attrice inglese, immigrata a New York da bambina, che ben presto fece carriera a Broadway durante gli anni ’20, prima di andare a cercare fortuna nel cinema, a Los Angeles. Nel settembre del 1932, Peg si suicidò a soli 24 anni lanciandosi proprio dalla lettera “H“ della scritta simbolo della città, che allora era ancora “Hollywoodland“.
Le probabilità che Lana Del Rey non conosca la sua storia sono nulle. Peg Entwistle rappresenta il primo vero simbolo della tragedia di Hollywood. Era l’idolo di Bette Davis (“Voglio essere esattamente come lei“, disse dopo averla vista a teatro), e a Los Angeles è un vero e proprio fantasma che aleggia non solo intorno all’insegna di Hollywood, ma anche nelle videoteche dei registi o degli appassionati di cinema… e Lana Del Rey ama il cinema, soprattutto quello vecchio, forse più della musica.
In tempi recenti, gli studios avevano anche deciso di realizzare un grosso film ad alto budget sulla storia di Peg Entwistle. Il progetto, annunciato nel 2014 dal produttore Arthur Sarkissian (Rush Hour), è stato poi accantonato. La regia era stata affidata nientepopodimeno che a Tony Kaye (American History X).
Per mettere fine ad ogni congettura, però la stessa Lana Del Rey è intervenuta su Twitter affermando che né lei o i suoi collaboratori conoscevano la sua storia durante la produzione dell’album.
“Non abbiamo mai sentito di questa storia qui in studio. E non ho mai visto un fantasma nel mio appartamento all’interno della lettera H.”
Bugiardissima!
Diversamente dal triste epilogo della giovane attrice, Lana Del Rey vuole che questo album rappresenti un messaggio positivo per chi vive in questi tempi bui, e forse una storia di suicidio avrebbe gettato un’ombra oscura sulla sua nuova era musicale. Possiamo perdonarla… ma rimane una bugiarda!
