Kylie e Kendall Jenner: cento ne fanno e una ne pensano. Le sorelline del clan Kardashian hanno rilasciato una dichiarazione per scusarsi pubblicamente dopo aver usato senza alcun permesso l’immagine di artisti come Notorious B.I.G., Tupac, Ozzy Osbourne, The Doors, Pink Floyd e Metallica nella loro ultima linea di magliette.
Le t-shirt, messe in vendita al prezzo di 125 dollari, avevano mandato su tutte le furie i parenti e i rappresentanti degli artisti, contrariati per non essere stati nemmeno interpellati in merito allo sfruttamento dei diritti di immagine.
La polemica è scoppiata quando Sharon Osbourne e Voletta Wallace hanno espresso pubblicamente tutto il loro disappunto.
“Ragazze, non avete ancora guadagnato il diritto di unire la vostra faccia a icone musicale. Attenetevi a quello che conoscete… il lucidalabbra“, è stata la reazione della moglie di Ozzy Osbourne.
Non è stata da meno la madre del compianto Notorious B.I.G.: “Non so chi abbia raccontato a Kendall e Kylie Jenner che avevano il diritto di fare questa cosa. […] Questo è irrispettoso, disgustoso e la peggiore forma di sfruttamento!!!“.
Kendall e Kylie hanno quindi deciso di porgere le loro scuse attraverso un comunicato congiunto su Twitter:
https://twitter.com/KendallJenner/status/880527206362914816
“Questi design non sono stati pensati molto bene e ci scusiamo profondamente con chiunque sia rimasto contrariato e/o offeso, soprattutto con i familiari degli artisti. Noi siamo grandi fan della loro musica e non era nostra intenzione mancare di rispetto in alcun modo a questo icone culturali. Le t-shirt sono state tolte dal mercato e le immagini rimosse. Useremo questa cosa come un’opportunità per imparare da questi errori e di nuovo, siamo molto dispiaciute.”
A quanto pare però il caso non è ancora chiuso e forse delle scuse “a costo zero” potrebbero non bastare. In serata gli ereditieri di Notorious B.I.G. hanno reso noto a Billboard di aver apprezzato le scuse delle Jenner e il ritiro dal mercato della “merce illegale e non autorizzata” ma che “la questione deve ancora essere risolta“.