Secondo noi è una delle più grosse str*nzate dai tempi di “la Terra è piatta!”.
Lars von Trier a Der Spiegel:
“Il mio cognome è mezzo danese mezzo ebraico. Lo porto con orgoglio, io come i miei figli. Ho scoperto di avere origini tedesche, il mio vero padre proveniva dalla Germania. Nello slang danese si usa Nazi anche per descrivere chi è tedesco. Non è divertente, è stupido, ma in quel senso sono nazista, cioè un tedesco per i danesi. Allo stesso modo non sono un antisemita, ma critico la politica di Israele nei confronti dei palestinesi. Ma non sono come Mel Gibson, anzi sono l’opposto. Credo che l’Olocausto sia il più grave crimine della storia. Chiedo scusa per la mia battuta, e se uno mi vuol dare un cazzotto farebbe bene”.
“Sono molto fiero, è la prima volta che divento Persona non grata da qualche parte. Il palazzo del Festival mi rendeva claustrofobico, non ci dovrò più tornare, non mi dispiace affatto. Mi piacerebbe ritornare a casa, se no promuoverò il mio film da qualche altra parte.”
“In futuro mi dovranno tappare la bocca con la colla, prima di portarmi davanti ai giornalisti. Per esempio trovo stupido bombardare Tripoli, per quanto Gheddafi mi disgusti. Ma l’Onu è stata fondata per evitare le guerre, non per diffondere il liberalismo statunitense. Ma è meglio parlare dei miei film, anche se la discussione sui temi politici mi piace.”