I giornali prendono da Facebook le foto di una ragazza uccisa e le diffondono

Se non ricordiamo male, in Italia questa moda è cominciata con Amanda Knox. I giornali diffusero tutte le foto che Amanda Knox aveva pubblicato su MySpace. E almeno, Amanda Knox era viva.

Avrete saputo della storia di Ilaria, la barista milanese uccisa dall’ex fidanzato.
Ha ucciso anche suo fratello, ma probabilmente aveva meno foto su facebook perché sui giornali se ne vedono molte di meno. Nel caso non fosse chiaro, siamo sarcastici.

C’è questa morbosità verso le ragazze protagoniste di fatti di cronaca nera – vittime o carnefici che siano – che è terrificante.
In questo caso poi si va a nozze. La ragazza è stata trovata nuda legata al letto.

Non vogliamo nemmeno sapere se il profilo di Ilaria fosse privato o meno, è indifferente.
Però, soprattutto dopo il reality show creato intorno all’omicidio di Sarah Scazzi, è davvero il caso di chiedersi se nella nostra società esista ancora il rispetto per i morti, o per la morte.
Capiamo l’esigenza di pubblicare una foto per dovere di cronaca, ma che razza di senso ha pubblicare gallerie fotografiche con decine di foto?

Quale curiosità ci togliamo guardandole?

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