Avrete saputo che la prima giornata del campionato di calcio potrebbe saltare. Anzi, al momento, è praticamente certo.
Andiamo con ordine…
I primi a doversi vergognare sono i giornali che chiamano “sciopero” qualcosa che non è uno sciopero. Rimandano semplicemente una giornata di campionato e nessun padrone toccherà i loro salari.
E’ un insulto a chi sciopera davvero.
Ci chiediamo come caxxo facciano i telegiornali a parlare di “sciopero” senza sputarsi in faccia da soli.
Come se non bastasse, alcuni giornalisti giustificano questo finto sciopero dicendo che lo hanno fatto anche in altri Paesi e per altri sport. Sì, ma erano veri scioperi e per i mancati pagamenti degli stipendi delle serie inferiori.
I secondi a doversi vergognare sono i calciatori. Abbiamo provato ad informarci su questa storia cercando di trovare qualcosa di sensato nella loro protesta, per non fare del populismo da quattro soldi.
Beh, soldi a parte, sembra che il vero nocciolo della questione sia che i calciatori siano contrari agli “allenamenti differenziati”. Non vogliono che le società abbiano la possibilità di fare allenare a parte i giocatori in esubero destinati alla cessione.
Se i calciatori spostano una giornata di lavoro per questa cosa, da domani tutto il resto del mondo ha il sacrosanto diritto di andare a lavorare quando caxxo gli pare.
Le altre pretese dell’associazione calciatori poi sono cose fuori dal mondo. Roba da calci in c*lo dalla mattina alla sera.
I terzi a doversi vergognare sono i presidenti delle società di calcio. Non sappiamo di preciso per cosa, ma se il calcio italiano fa sempre più schifo qualcosa hanno fatto anche loro.
I quarti siamo noi perché una volta, davanti alla tv, abbiamo contestato una decisione arbitrale. Gli arbitri cornuti e corrotti sono rimasti la parte più pulita del calcio.