La scorsa settimana a Los Angeles sono cominciate le riprese di Nina, il biopic dedicato a Nina Simone scritto e diretto dalla produttrice Cynthia Mort (Pappa e ciccia, Will & Grace), al suo debutto come regista.
Sono trapelate in rete le prime immagini di Zoe Saldana (Avatar, Colombiana) nei panni delle celebre artista americana e non hanno placato le polemiche che accompagnano questo film, che fin dall’inizio riguardano la scelta dell’attrice protagonista (giudicata troppo chiara di carnagione e snella) e i contenuti (il presunto ultimo compagno di Nina Simone, l’infermiere Clifton Henderson, sarà dipinto come gay).
Il film non è autorizzato dagli eredi di Nina Simone.
Gli eredi fanno bene a protestare, però la gente prende troppo sul serio i biopic.
Jamie Foxx ha interpretato Ray Charles senza essere cieco, Will Smith è stato Muhammad Ali senza prendersi dei veri cartoni sul naso, e Rosario Fiorello è stato Giuseppe Moscati senza saper recitare.
In tutti questi casi, solo perché l’attore era un uomo, nessuno ha detto niente.