Roaul Bova ha rilasciato una intervista a Vanity Fair per rendere pubblica la separazione dalla moglie Chiara Giordano dopo 13 anni di matrimonio e per rispondere a una diceria che, onestamente, non avevamo mai sentito e che se l’avessimo sentita non ce ne sarebbe fregato nulla.
Corriere.it ha pubblicato una anticipazione dell’intervista del 42enne attore di film come Piccolo grande amore e Scusa ma ti chiamo amore:
«Se io sono un personaggio pubblico e conosco le regole del gioco, i miei figli non hanno fatto nulla per meritarsi questo trattamento… L’assedio dei fotografi li spaventa… Poi c’è la scuola: i compagni a casa hanno genitori che leggono, ascoltano, e a tavola commentano queste cose, e i figli le sentono, e tornando a scuola le ripetono, con la cattiveria che possono avere i bambini: tuo padre sta male, tuo padre è un ladro, tuo padre divorzia,
tuo padre recita nei film di Moccia,tuo padre è gay… Se mi vedo costretto a parlare, è per proteggere loro.Lo dico apertamente, mi piacciono le donne. Se fossi omosessuale, credo che non avrei nessun problema a riconoscerlo. O forse non lo direi: perché questo obbligo di dichiararsi, di giustificarsi? Nessuno va in giro a dire: piacere, sono etero. Più di metà dei miei amici sono gay. Persone con cui sono cresciuto e andato a scuola, con cui lavoro. È per loro, soprattutto, che mi fa ribrezzo questo modo razzista e retrogrado di usare l’etichetta di omosessuale come una macchia inconfessabile, come una peste».
Ma porca p***ana, se un uomo non è volgare, non dice parolacce o non rutta, deve essere per forza frocio.
E sono soprattutto le femmine che ragionano così e mettono in giro le dicerie. Le femmine sono stupide.
Ecchec**zo, non è che un uomo deve essere per forza volgare, ignorante e trattare male le femmine per essere considerato un vero maschio del c**zo.
Ricomponiamoci.
Buuurp!