Pare che la battaglia tra Dr. Luke, il produttore di Kesha accusato dalla stessa cantante di violenza sessuale e psicologica che aveva avuto un’enorme risonanza mediatica proprio qualche anno fa, non sia ancora finita.
Lukasz Gottwald alias Dr. Luke ha infatti citato per la seconda la madre di Kesha, Pebe Sebert per diffamazione: la donna pare avrebbe continuato a fare dichiarazioni false su di lui, mettendo in piedi una vera e propria pubblica campagna diffamatoria per cercare di svincolare Kesha dal contratto che la lega a lui.
In una dichiarazione, la sua legale ha affermato:
Dopo aver inizialmente presentato una denuncia contro Pebe Sebert, lei ha continuato a fare affermazioni oltraggiose, false e diffamatorie contro Dr. Luke nella sua campagna mediatica diffusa per calunniarlo. Gli avvocati di Pebe Sebert si sono rifiutati di permetterci di aggiungere tali dichiarazioni alla causa già esistente – così siamo stati costretti a presentare un’ulteriore azione.
La risposta della madre della cantante non ha tardato ad arrivare, sempre tramite i suoi legali:
Questo segna l’ennesimo sforzo di Dr. Luke di citare in giudizio una madre che sostiene pubblicamente di credere che la figlia sia stata violentata. Ed è anche un tentativo palese di ritardare il processo per quanto riguarda queste accuse.
Fino ad ora i risultati non sono stati particolarmente favorevoli per Kesha, la cui battaglia legale si è combattuta su tre fronti: uno in Tennessee (che era caduto dopo il ritiro della madre per le accuse di diffamazione, ma riaperto con quest’ultima accusa), uno in California e uno a New York. Il mese scorso dopo la sua rinuncia, ha visto cadere la causa originale in California, dove si sostenevano le accuse di violenza sessuale durante i loro dieci anni di collaborazione, mentre la controquerela di Dr. Luke a New York è ancora in corso.
Nel mese di febbraio, il giudice ha invece rifiutato di concedere un’ ingiunzione preliminare che avrebbe permesso di sospendere il suo contratto con Luke e lavorare con altri produttori, mentre il caso era in corso. Kesha si è appellata alla corte contro la sentenza, ma il contratto è rimasto in vigore.
