Kylie contro Kylie: è arrivata finalmente alla fine la battaglia legale tra la Minogue e la Jenner, nata proprio per via dell’omonimia ed iniziata nel 2016, due anni dopo la richiesta della sorellastra più giovane di Kim Kardashian di registrare il marchio “KYLIE“.
Temendo che questo nome potesse causare confusione e un danno economico, Kylie Minogue ha immediatamente intrapreso un’azione legale contro la Jenner, perché, come hanno detto i suoi avvocati, mentre lei è un’artista di fama internazionale, attivista per i diritti umani e conosciuta in tutto il mondo soltanto come “Kylie“, la 19enne sarebbe soltanto “un personaggio secondario di un reality show”.
I legali di Kylie Minogue hanno anche tirato in ballo, durante l’implacabile lotta in tribunale, «l’esibizionismo fotografico e i post controversi» di Kylie Jenner. Tanto per citarne uno, quello realizzato durante il servizio fotografico per “Interwiev“, che ritraeva Kylie Jenner su una sedia a rotelle. Il post, ritenuto di cattivo gusto, era stato oggetto di polemiche perché ritenuto offensivo per le persone affette da disabilità. Per rincarare la dose, nel febbraio del 2016 la Minogue aveva twittato: «ciao, il mio nome è KYLIE…», dando così risalto social alla storia.
Dalla parte di Kylie Minogue anche il nome del suo sito, www.kylie.com (registrato nel 1996, un anno prima che la Jenner nascesse), e la proprietà del marchio in diverse attività negli Stati Uniti, musicali e non: abbigliamento, gioielleria, profumi, bambole e giocattoli, libri.
Dopo due anni di dichiarazioni degli avvocati, frecciatine social e udienze in tribunale, la battaglia legale è stata ufficialmente vinta da Kylie Minogue, grazie al Patent and Trademark Office degli Stati Uniti che ha emesso definitivamente la sentenza. Kylie Jenner, però, non ci sta: vuole ancora combattere per poter sfruttare il suo nome per l’azienda “Kylie Cosmetics” e le sue attività. Adesso, dunque, è ricorsa in appello.
Nel caso, altamente probabile, che Kylie Jenner perdesse anche l’appello, Kylie Minogue potrebbe mettere le mani su una parte dei 18 milioni di dollari che la giovane socialite americana ha guadagnato nel 2016 vendendo prodotti con la scritta “KYLIE” sulla confezione.
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