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Coronavirus: la pandemia cambierà il nostro modo di percepire le celebrità?

In un periodo di grande incertezza economica, di cassa integrazione, di grande difficoltà per tutte le piccole e medie imprese, un sacco di celebrità dai loro schermi stanno cercando di convincerci che siamo tutti sulla stessa barca nella lotta contro il Covid-19. Ma è veramente così?

Mai come in questo periodo è evidente il divario immenso tra ricchi e meno ricchi. E mai come in questo periodo sono nate diverse riflessioni su quello che è il vero volto del capitalismo e della cosiddetta celebrity culture. Un interessante spunto di riflessione ci viene dato da Amanda Hess sul New York Times.

In un Paese come gli Stati Uniti, dove il sistema sanitario non è accessibile a tutti, mai come adesso questo dislivello economico ha creato una forte rabbia in chi vede i propri diritti negati a favore di chi possiede più denaro.

L’hashtag #guillotine2020 o #EatTheRich stanno impazzando sui social. Ovviamente, ridurre tutto ad un hashtag non è molto pratico, ma è chiaro quanto grande sia il divario sociale e quanto, di questo passo, esso continuerà ad aumentare.

E perché non sfruttare tutto questo tempo a disposizione per fare qualche riflessione sull’impostazione della nostra società? Una società in cui multimilionari dal sicuro delle loro mega ville ci raccomandano di rimanere positivi, senza però fare niente di concreto. Una società che funziona in questo modo è una società giusta?

Eat The Rich Movement: come tutto è iniziato…

Tutto è cominciato quando un gruppo di diversi membri dello star system americano ha deciso di intonare Imagine di John Lennon per allietare tutti quei followers, come loro, in autoisolamento.

Le buone intenzioni c’erano ma tutto ciò non ha funzionato e il video ha ricevuto soltanto un mucchio di critiche. Un gruppo di ricconi che canta di un mondo in cui non esistono proprietà, in un periodo in cui migliaia di persone rischiano di perdere il lavoro, non risulta particolarmente coerente.

Poi è stata la volta di Madonna che, da una vasca colma di petali di rosa (non chiedeteci perché), ha affermato: “Al coronavirus non importa quanto tu sia ricco, è molto egualitario”. Potrete capire da soli come mai queste parole abbiano fatto arrabbiare un sacco di persone…

Poi è stata la volta di Ellen Degeneres che in quarantena nella sua villa ultra-lussuosa con chissà quante camere ha rivelato di sentirsi come in prigione. Chissà come l’avranno presa tutti coloro che come casa hanno un monolocale…

Il Coronavirus si è dimostrato tutt’altro che egualitario, come invece Madonna lo ha definito. L’emergenza sanitaria ha reso evidente come non mai il dislivello che c’è tra le varie classi sociali.

La domanda che si pone la Hess è se, una volta terminata questa terribile emergenza globale, cambierà o meno il nostro modo di vedere lo star system. La società in cui viviamo non può cambiare, ovviamente, da un giorno all’altro. Si tratta di un sistema di relazioni e pensieri spaventosamente grande. Eppure, nel nostro piccolo, possiamo essere responsabili di alcuni cambiamenti radicali.

Continueremo, ad esempio, a far lavorare tutte quelle influencer che hanno fatto di tutto fuorché dare il buon esempio in questo periodo?

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