Stanotte andrà in onda la 94esima edizione degli Oscar dal Dolby Theatre di Los Angeles. La cerimonia verrà presentata da Regina Hall, Amy Schumer e Wanda Sykes; tra i performer spiccano Billie Eilish e Beyoncé.
Ovviamente la più attesa è proprio quest’ultima e sulla sua esibizione ci sono già degli spoiler, perché Will Packer, il produttore dello show, ha detto che sarà una performance epica:
“Quest’anno abbiamo tanti artisti che si esibiranno, da Billie Eilish e Sebastian Yatra a Reba McEntire e poi una donna che non ha bisogno di presentazioni. Lei si esibirà dopo ben 5 anni e sto parlando dell’unica e inimitabile Beyoncé. Sì la vedrete sul palco degli Oscar. Posso soltanto dirvi che sarà un’esibizione di cui parleremo tutti nei prossimi anni a venire. Questo io ve lo prometto. L’ho chiamata io, con lei ho lavorato in passato. Quando mi ha detto di sì ho ballato nella stanza dove mi trovavo.”
Beyoncé inoltre, è anche nominata nella categoria Miglior Canzone Originale con Be Alive. Siamo tutti curiosi di vedere Queen Bey in azione agli Oscar!
L’after-party degli Oscar di Beyoncé e Jay-Z sta scatenando una polemica: ecco perché
Il tradizionale after-party post premiazione tenuto da Beyoncé e Jay-Z sta per fare il suo ritorno ma la location prescelta è al centro di uno scandalo. Il luogo scelto é lo Château Marmont a Los Angeles, il quale recentemente è stato al centro di una polemica a causa delle condizioni di lavoro a cui i suoi dipendenti sono stati costretti, come molestie, razzismo e discriminazioni.
Il più grande sindacato di Hollywood ha chiesto così di boicottare il party. “Il fatto che Jay-Z abbia scelto di organizzare il suo Gold Party allo Château Marmont è scioccante”, ha dichiarato a Madame Le Figaro il co-presidente del sindacato, Kurt Petersen: “Deve spostare il suo party in un luogo che tratti i suoi dipendenti, e soprattutto i suoi dipendenti neri, con rispetto e dignità”.
Secondo alcuni se Beyoncé e Jay-Z l’avessero saputo avrebbero sicuramente cambiato locale, visto che sono sempre in prima linea per i diritti civili. A quanto pare invece, la tradizione del Golden Party ha avuto la meglio.
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