Il Time ha deciso che il protagonista del 2011 è stato “il manifestante”

Ha il volto coperto.
Potrebbe anche essere Kim Kardashian che protesta contro il modello economico che le ha permesso di guadagnare solo 15 milioni di dollari attraverso un matrimonio mediatico combinato.

“Nessuno avrebbe potuto sapere che quando un venditore di frutta tunisino si è dato fuoco in una pubblica piazza nel mese di settembre, questo avrebbe incitato delle proteste che avrebbero fatto cadere dittatori e fatto partire una ondata di dissenso globale. Nel 2011, i manifestanti non hanno dato solo voce ai loro reclami, hanno cambiato il mondo”.

Con queste parole il Time ha spiegato perché quest’anno ha assegnato questa sorta di riconoscimento mediatico ai movimenti di protesta.
Il Person Of The Year viene assegnato dal Time dal 1927. E’ andato anche a Hitler e Stalin, non va per forza al più buono. In qualche caso, come in questo, è stato assegnato in modo impersonale e in altri ancora ad un ristretto gruppo di persone.

Ma, aldilà della loro importanza nella storia, quest’anno i media americani hanno davvero parlato così tanto dei movimenti di protesta? Più di Lindsay Lohan, Kim Kardashian e del personal trainer di Michelle Obama?
Sembra che il Time abbia improvvisamente scoperto che i popoli possono rovesciare i dittatori o mettere in discussione i sistemi economici. Non era mai accaduto dal 1927 a oggi?

E siamo sicuri che la vera Persona Dell’Anno non sia stata Pippa? Ieri – citiamo- “due operai si sono voltati ad ammirare il suo lato B”.
Invece di lavorare… ‘sti poveracci.

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