Mercoledì sera, 28 agosto, Lily Collins è atterrata al LAX Airport di Los Angeles, di ritorno da un intenso tour promozionale di Shadowhunters: Città di Ossa in giro per il mondo.
Nelle stesse ore il film tratto dal primo libro della fortunata saga urban fantasy di Cassandra Clare stava uscendo anche nelle sale italiane.
La scorsa settimana l’esordio negli Stati Uniti era stato abbastanza buono, ma dopo sette giorni l’incasso complessivo è di soli 16,7 milioni di dollari, una cifra piuttosto deludente se consideriamo che Hunger Games ne incassò 208 milioni.
E se i fan del libro sono usciti dalla sala generalmente soddisfatti, la critica americana ci è andata giù pesante.
Il NY Daily News ha scritto: “Shadowhunters: Città di Ossa spera di essere l’inizio di un nuovo franchise per teenager, ma la verità è che questa spazzatura è tutt’altro che un trionfo”.
Variety è stato un po’ più diretto: “Un ridicolo, borderline-insensato intruglio soprannaturale con un senso vagamente redentrice della propria stupidità.”
L’unica rivista di cinema che ha scritto una recensione positiva è stata Entertainement Weekly.
Shadowhunters è costato soltanto 60 milioni di dollari e aveva l’ambizione di ripetere, magari un po’ meno in grande, il successo di altre saghe per ragazzi. Tuttavia, pare che il suo difetto più grande sia la mancanza di originalità.
A voi la parola…
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