Quelle notizie che non ti aspetti.
Lapo Elkann è stato arrestato per “sequestro simulato” a Manhattan. Rilasciato su cauzione, rischia tra i 2 e i 10 anni di carcere.
Il rampollo di casa Agnelli era arrivato a New York giovedì scorso, giorno della festa del Ringraziamento. Arrivato sul posto si è accorto di non avere parenti americani con cui condividere un tacchino… e così si è fatto egli stesso tacchino: prende un appartamento sulla 28esima strada, chiama uno spacciatore e una escort transessuale e passa due giorni e due notti da leoni… anzi da tacchino ripieno.
E poi all’improvviso, mentre cantava “le notti non finiscono all’alba nella via”, i soldi per la droga era finiti…
Lapo voleva altra cocaina ma aveva presumibilmente finito il credito massimo fissato dai familiari, e così, per aggirare l’ostacolo, ha escogitato un piano geniale.
Chiama la famiglia, e da tacchino si trasforma in pollo:
“Mi hanno sequestrato, vogliono 10mila dollari per liberarmi”.
Questa ricostruzione si basa sui racconti della polizia riportati dalla stampa americana.
A quel punto, invece di inviare il bonifico, la famiglia avvisa la polizia di New York, che organizza una consegna simulata per fermare il trans che teneva prigioniero Lapo.
Ma Lapo non era prigioniero di nessuno se non di se stesso, quindi ha continuato a cantare Come Mai degli 883:
E poi all’improvviso, sono arrivati gli agenti.
Non so chi l’ha deciso, m’hanno preso.
A quel punto è arrivata la confessione. Lapo è stato arrestato con l’accusa di sequestro simulato mentre il transessuale è stato rilasciato.
Lapo Elkann è azionista FCA (Fiat Chrysler Automobiles), consigliere di amministrazione di Ferrari, ed è titolare delle società Garage Custom e Italia Independent, che questa mattina ha avuto un crollo del 7% dopo una sospensione per eccesso di ribasso.
Esattamente due anni fa il Wall Street Journal lo aveva incoronato “icona italiana di successo”.
Chi se lo sarebbe mai immaginato che due anni dopo sarebbe finito in cella a cantare ai suoi avvocati: “Va bene pur che serva… per farmi uscire”.
