Dopo il pianto in diretta televisiva di Azealia Banks sull’incresciosa faccenda dello scambio di accuse con Russell Crowe, pare sia arrivata la giustizia a mettere la parola fine.
Il procuratore distrettuale di Los Angeles ha infatti deciso di non perseguire l’attore dopo le accuse mosse dalla rapper secondo la quale, durante una festa privata a Beverly Hills in cui si trovava il mese scorso ospite tramite il produttore RZA, sarebbe stata pesantemente offesa e buttata fuori dalla stanza da Crowe.
Le Banks aveva fatto rapporto al dipartimento di polizia di Beverly Hills poco dopo le 3:00 del giorno dopo, ma martedì (6 dicembre) il procuratore distrettuale ha rifiutato di sporgere denuncia verso Russell Crowe per mancanza di prove.
Queste sono state le parole del comunicato:
“Molti partecipanti hanno descritto la Banks, non Crowe, come l’assalitrice. I testimoni affermano che prima di essere cacciata dalla camera d’albergo, Azealia sarebbe stata verbalmente aggressiva verso i partecipanti della festa minacciando di rompere un bicchiere per tagliare la gola di un’ospite. Gli ospiti raccontano ancora che dopo la minaccia, hanno visto Crowe lottare con la Banks per impedirle di passare alla violenza fisica, scortandola fuori dalla stanza. L’atto perciò era giustificato per prevenire la furia della Banks stessa.”
Questa versione emersa dai documenti del procuratore distrettuale, combaciano perfettamente con le dichiarazioni fatte dallo stesso RZA nel suo post condiviso su Facebook.
Quindi Russell Crowe non avrebbe assolutamente fatto delle affermazioni razziste dei suoi confronti, anzi. Sempre secondo altri testimoni, è stata la stessa Azealia ad urlarle a tutti gli ospiti presenti.
Aspettiamo i commenti dei diretti interessati o almeno sicuramente quelli di Azealia Banks, che di certo non tarderanno ad arrivare.