Da strega qual è, speravamo che Azealia Banks facesse un incantesimo per sottrarsi dall’impiccio legale che la perseguitava da un paio di anni, ma alla fine tutto si è risolto in modo tradizionale: ha ammesso il reato per non andare in galera… il che, a pensarci bene, è una sorta di magia.
La rapper, che una settimana fa era stata accusata per non essersi presentata in tribunale ad affrontare una causa di aggressione ai danni di una buttafuori, alla fine ha optato per il patteggiamento salvandosi così dalla galera…
Nel mese di dicembre 2015, ad Azealia Banks era stato negato l’ingresso ad un club di Manhattan all’interno del quale si stava tenendo una festa privata. A quel punto la rapper aveva cominciato ad urlare, lanciando insulti razzisti verso i buttafuori. Una volta fatta entrare perché riconosciuta dal proprietario però le cose erano comunque degenerate, così una buttafuori nel tentativo di rimuoverla dal locale era stata aggredita da Azealia con sputi e addirittura un morso al seno, facendo sì che si beccasse un’accusa di aggressione di terzo grado.
Stavolta la Banks ha preferito collaborare con le autorità presentandosi tempestivamente il giorno dopo il mandato di arresto in tribunale, dichiarandosi colpevole del capo d’accusa e accettando di partecipare ad un programma di gestione della rabbia, con la possibilità di evitare il carcere.
Secondo il New York Daily News, la 25enne dovrà frequentare questo programma per la durata di un anno, con aggiornamenti regolari al giudice e ovviamente restando fuori da ulteriori guai. Qualora lei non rispetti questi accordi, rischia fino a un anno di carcere. Il prossimo appuntamento in aula per la Banks è previsto per il mese di giugno.
In una dichiarazione comune il suo avvocato John Vafa ha così dichiarato:
“Dopo aver parlato con l’avvocato penalista di New York di Ms. Banks, siamo stati in grado di negoziare e di accettare un patteggiamento. La signorina Banks parteciperà ai corsi ordinati dal procuratore distrettuale e il giudice per 26 settimane. “
Quanto durerà la buona condotta di Azealia? Ma soprattutto: si può scrivere “buona condotta” e “Azealia Banks” nella stessa frase senza creare un paradosso spaziotemporale?
