Non sono stati giorni facili per Chiara Ferragni. Tutte le ipotesi che l’avrebbero voluta al fianco di Amadeus nel prossimo festival di Sanremo sono svanite.
A causa di cosa? O meglio, di chi? A far sentire la sua voce è stato il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti di utenti e consumatori) che, con le parole, non c’è di certo andato piano.
Attraverso un lungo esposto, il Codacons ha espresso la sua durissima opinione riguardo la possibile presenza della Ferragni sul palco dell’Ariston nel 2020. Pensate che stiamo esagerando? Vi basti sapere che già dalle prime righe si parla di una possibile denuncia alla RAI, nel caso in cui Chiara venga effettivamente ingaggiata:
Si tratta di una scelta sbagliata per l’azienda (RAI), la quale dovrebbe individuare modelli più adatti all’interno di programmi diretti ad un vasto pubblico, costituito in prevalenza da giovani. Chiara Ferragni è stata infatti oggetto di numerose denunce alle autorità competenti per l’uso totalmente errato dei social network, con particolare riferimento all’utilizzo che la stessa fa su Instagram del proprio figlio, utilizzato a scopo commerciale per promuovere marchi e prodotti vari, in totale violazione delle norme vigenti che tutelano i minori e la loro privacy
Affermazioni pesanti quelle del Codacons che ha inoltre definito il docu-film Chiara Ferragni – Unposted uno “pseudo-documentario”.
Tali parole non sono state accettate da Chiara che, attraverso la sua agenzia The Blonde Salad, ha risposto alle accuse:
Come si evolverà la situazione lo scopriremo solo più avanti. Non sembra azzardato ipotizzare che, in seguito a tali vicende, le probabilità di vedere Chiara Ferragni sul palco dell’Ariston sono decisamente molto basse.
