R.I.P. News Of The World

Oggi, 10 luglio, è uscito in edicola l’ultimo numero di News Of The World.
Il gruppo che fa capo a Rupert Murdoch ha deciso di chiudere il giornale dopo 168 anni di storia e di donare in beneficenza tutti i guadagni delle ultime 5 milioni di copie.

Dal 2005 il settimanale inglese si trova al centro di uno scandalo riguardante delle intercettazioni illegali. Ha violato la privacy di centinaia di persone, non solo di personaggi pubblici ma anche di gente comune, e nell’ultimo editoriale ha ammesso pubblicamente di averlo fatto.
Negli ultimi anni della sua storia News Of The World avrebbe anche potuto cambiare nome. Era diventata una rivista di gossip scandalistico inglese.

Inutile dire che questa notizia ha avuto una specie di piccola ripercussione nell’opinione pubblica italiana. Qualcuno ha cominciato a dire, “e quando chiudono Repubblica Il Fatto Quotidiano?”. Qualcuno se lo chiede anche per Il Giornale, già condannato per aver pubblicato intercettazioni coperte dal segreto istruttorio.

Tralasciando il fatto che il caso di News Of The World è un po’ diverso, ma a cosa serve in Italia chiudere giornali o addirittura vietare le intercettazioni se il loro contenuto, preso da atti giudiziari pubblici e riguardante reati di politici e dirigenti pubblici, indigna quattro gatti messi in croce?
Che i dirigenti del duopolio televisivo in chiaro si telefonino per organizzare dei palinsesti che facciano comodo a una parte politica, interessa a qualcuno? No.
Tanto l’informazione è equilibrata… ci sono Santoro e Rai Tre, quindi è tutto okay. Siamo in una botte di ferro con Santoro e Rai Tre.

Viviamo in un caxxo di Burundi.
Scusa Burundi, era per dire… Voi potreste dire che vivete in una caxxo di Italia.

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