Brutte notizie per Shia LaBeouf e i suoi collaboratori artistici.
Il Museum Of The Moving Image di New York ha infatti annunciato la fine di He Will Not Divide Us, un progetto di protesta in diretta streaming nato per durare quattro anni ( ovvero per tutto l’arco del mandato presidenziale di Donald Trump), che l’attore aveva inaugurato soltanto tre settimane fa.
L’installazione, che invitava i visitatori del museo a recitare davanti ad una telecamera installata nel muro la frase che le dava il titolo, era nata da una collaborazione tra Shia LaBeouf, Nastja Säde Rönkkö, e Luke Turner.
Il comunicato ufficiale sulle motivazioni della drastica decisione è stato pubblicato sul sito ufficiale del Museo:
“He Will Not Divide Us ha creato un pericolo per la sicurezza pubblica serio e costante per il Museo, i visitatori, il personale, i residenti locali, e le imprese. L’installazione era diventata un focolaio di violenza distaccandosi completamente dal suo intento originale “.
Per poi continuare:
“Mentre l’installazione era iniziata in modo costruttivo, è peggiorata notevolmente dopo che uno degli artisti è stato arrestato sul luogo dell’installazione rendendo necessaria questa azione. Nel corso del progetto, ci sono state decine di minacce di violenza e numerosi arresti, e la polizia è stata costretta a stazionare all’esterno dell’impianto 24 ore su 24, 7 giorni su 7 sette.”
Il mese scorso infatti, lo stesso Shia era stato arrestato e accusato di una presunta aggressione ad un uomo durante l’installazione.
Non ci sono ancora stati dei commenti da parte dei diretti interessati, ma il livestream di He Will Not Divide Us è stato sostituito dalla una scritta bianca su fondo nero “The Museum Has Abandoned Us” (Il museo ci ha abbandonati), che Shia LaBeuf ha condiviso su Twitter:
Nonostante lo smacco, siamo sicuri che Shia ci delizierà presto con qualche altro progetto. Non mollare!
