Non ha risparmiato nessuno ieri sera Clizia Incorvaia, la ormai ex moglie del cantante de Le Vibrazioni Francesco Sarcina, nel salotto di Live – Non è la D’Urso. La modella 33enne legata al cantante dal 2015 si difende dalle accuse di quel famoso tradimento che avrebbe consumato insieme all’attore Riccardo Scamarcio, amico storico di Sarcina nonché testimone di nozze al matrimonio dei due!
Il triangolo no, non l’avevo considerato! Clizia ammette di essere cascata tra le braccia del tenebroso attore: i due però si sarebbero scambiati solo un bacio. Ma di triangolo ad oggi rimane ben poco. Sarcina e la Incorvaia hanno avviato da tempo le pratiche di separazione e a quanto pare nemmeno la liaison con Scamarcio sarebbe andata a buon fine: l’attore ha smentito tutto e accusa anzi Clizia di essersi inventata l’intera vicenda.
Momenti di gelo quando – nel salotto di Live – la modella improvvisamente dichiara:
Ad aprile mi ha fatto violenza psicologica, mi ruppe il telefono. Ho subito due anni che sono stati gli anni più brutti. Sono stata danneggiata dal punto di vista della femminilità, sessualità. Io ho cresciuto mia figlia come una ragazza madre. Tutto l’inverno fuori e ritornava alle sei di mattina. Non mi voleva ai party dopo la reunion con Le Vibrazioni. Io credevo sempre a lui. Poi mi sono arrivate le segnalazioni da parte di tanta gente su Instagram. Ho trovato delle chat su Facebook a miliardi di ragazze italiane e chiedeva materiale pornografico ed incontri. Ho tutto conservato sono nella verità assoluta
Tra lo shock generale, la padrona di casa Barbara D’Urso fa notare alla modella il peso e la gravità di certe affermazioni e soprattutto la responsabilità che ne avrebbe potuto conseguire – ma lei è più determinata che mai a raccontare la sua verità. Riguardo al comportamento di Scamarcio si esprime così:
Scamarcio dice che mi sono inventata tutto? Mi fa ridere questa solidarietà maschile…
Noi attendiamo ansiosi che la questione venga risolta nelle opportune sedi… Che poi va a finire che sono sempre i salotti di Barbara D’Urso.