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Vasco Rossi Vs. Nonciclopedia, Internet Vs. Vasco Rossi

Poco fa la portavoce di Vasco Rossi ha rilasciato un comunicato su facebook (direttamente criticabile cliccando qui):

A proposito di Nonciclopedia, prima di tutto fatti e non solo parole: piu’ di un anno fa, nel febbraio 2010, abbiamo sporto querela per diffamazione nei confronti del sito Nonciclopedia che degli insulti contro Vasco Rossi aveva fatto la sua bandiera. Insulti quotidiani e gratuiti, insulti a tempo perso e senza alcun motivo.
A un anno e mezzo circa dalla denuncia per diffamazione il magistrato in questi giorni ha riscontrato che gli elementi di reato per diffamazione esistono tutti e lo ha comunicato alle parti.

In seguito alla comunicazione del magistrato, gli ammministratori di quel sito hanno deciso autonomamente di chiudere il sito perché si sono evidentemente accorti di essere nel torto. Vasco non ha mai chiesto la chiusura del sito, ha molto semplicemente chiesto al suo avvocato di difenderlo in sede giudiziaria dalla diffamazione, persistente. E’ evidente che non sono vittime, ed è un giudice a decidere che sussiste il reato per diffamazione, cosa ben diversa dal definirsi un sito di satira. Attenzione a pubblicare notizie solo unilaterali, chi si occupa di web sa bene che è molto difficile far chiudere un sito, se non addirittura impossibile.
Difendersi dagli insulti che piovono in maniera gratuita e non si sa per quale motivo, non è solo lecito, E’ DOVEROSO: libertà di stampa non è libertà di offendere. (Tania Sachs).

Prima di tutto i fatti. Siamo d’accordo.

Se Nonciclopedia (il sito che fa il verso a Wikipedia riscrivendo in modo assurdo, surreale e offensivo le biografie di personaggi celebri) non è un sito satirico, Vasco Rossi ha i capelli di Robert Plant e l’agilità di Mick Jagger.

Non abbiamo mai letto quello che c’era scritto su Vasco Rossi su Nonciclopedia ma possiamo immaginarlo.
Un sito come Nonciclopedia – o come il nostro, che a volte ha dovuto affrontare situazioni del genere – quando cancella un contenuto dopo una minaccia di querela, non lo fa perché ammette di essere in torto come pensa Vasco Rossi, ma semplicemente perché non ha i soldi, gli avvocati, il tempo e la voglia per stare dietro a queste emerite idiozie.
Spesso l’unica cosa che può fare di fronte a queste surreali storie legali è quella di chiudere il sito e trovarsi un hobby o un lavoro più tranquillo e redditizio. Nessuno ha voglia di pagare migliaia di euro per aver cercato di strappare un sorriso a qualcuno che nemmeno conosce.

Tuttavia, secondo noi la cosa più assurda di questa faccenda è che Lucio Battisti non sia ancora resuscitato per querelare tutti i fan di Vasco Rossi.

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