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Gemma Arterton e Saoirse Ronan sono in un nuovo lungo trailer internazionale di Byzantium

Stanchi dei soliti vampiri?
Allora potete stare tranquilli: i protagonisti di Byzantium non sono politici italiani.

Stanchi dei soliti luoghi comuni?
Noi no, ci piacciono. Sono comodi e danno sicurezza.

Ecco (sopra) il nuovo trailer internazionale di Byzantium, il nuovo film vampiresco di Neil Jordan (Intervista col Vampiro), con Saoirse Ronan, Gemma Arterton, Sam Riley e Jonny Lee Miller, sceneggiato da Angela Carter (Tamara Drewe, Jane Eyre) insieme a Moira Buffini, l’autrice dell’opera teatrale su cui si basa.

L’anno scorso era stato presentato al Festival di Toronto e aveva riscosso critiche molto contrastanti, ma tendenzialmente positive.

Entro il prossimo luglio sarà uscito in tutto il mondo (a fine maggio nel Regno Unito e a giugno negli USA), ma non ci sono ancora notizie per quanto riguarda l’Italia.

Commenti

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  1. Mah… io sono cresciuto a romanzi d’orrore di King, Barker, Lovecraft ed Anne Rice. Il vampiro romantico, tutto sommato, non mi dispiace (quanti libri ho letto con quel bastardo di Lestat de Lioncourt?).

    Il punto è che ogni “filone” del cinema horror (e non solo di quello) ha le sue regole. In nome dell’originalità alcune le puoi violare, altre le puoi “piegare”, altre invece non puoi proprio toccarle perchè sono l’anima stessa del filone.

    Non puoi fare un film con un lupo mannaro che NON si trasforma involontariamente quando c’è la luna piena.
    Non puoi prendere uno zombie e farlo innamorare… ma soprattutto NON PUOI FAR GUARIRE GLI ZOMBI. NON PUOI, hai capito, Jonathan Levine?!? Uno zombie NON TORNA UMANO. MAI. La “zombietudine” non è una fottuta influenza!

    Oramai è invece diventata una moda fare i film di vampiri in cui i succhiasanque camminano tranquillamente alla luce del giorno. Continuamente. Non mi interessa la scusa di turno. Non importa se è nuvoloso o se sono all’ombra o altro. Non mi frega se il sole non si vede o se è coperto da alberi. Non mi interessa nemmeno se nell’originale Dracula di Stoker in conte poteva uscire di giorno. Il vampiro di giorno è letargico e si muove solo se costretto. Il sole gli fa TANTA BUA e la luce in generale lo infastidisce vieppiù. Quella che in alcuni film era un’idea originale supportata da qualche “gimmick” narrativo (la crema solare in Blade, i vestiti a copertura totale e il camper “corazzato” in Il buio si avvicina) oggi è diventata solo una stiracciatura della trama volta solo a poter girare delle scene di giorno.

    Romantici i vampiri innamorati in spiaggia la mattina o al tramonto? NO. IMPLAUSIBILI. A questo punto voglio vedere gli hobbit con le spade laser, gli zombi che praticano kung fu e i lupi mannari con le catenine d’argento sui petti villosi.

    A quanto vedo, Byzantium ha – solo nel trailer – più scene di vampiri alla luce del sole di quante sarei disposto ad accettarne in un intero film. NO BUONO.

  2. Termineeetor… la tradizione vampirica occidentale deriva da figure mitologiche come i Nachtzerer, i Vurdalak, i ritornanti, i masticatori di sudari, le Lamie, su su fino alla leggenda di Lilith prima moglie di Adamo e della sua progenie scaturita dal seme di demoni e di uomini rubato durante il sonno di quest’ultimi.

    Per quanto la “vulnerabilità” alla luce del sole vari secondo le tradizioni e le zone di appartenenza (sono cosciente che alcuni vrykolakas non subivano effetti letali dalla luce), anche se virtualmente “immuni” alla luce i vampiri non agivano MAI di giorno.

    Non mi viene in mente nessun vampiro tradizionale/folcloristico, antropologicamente parlando, che operasse di giorno. Conosco solo alcune sparute tradizioni (per lo più balcaniche) di vampiri considerati non fotosensibili – e tendenzialmente gli appassionati le considerano come l’eccezione che conferma la regola. Anche loro comunque agivano di notte e si nascondevano di giorno.

    L’unica figura associabile al vampirismo degli studi di antropologia esoterica che si aggirasse di giorno è il “mandurugo” delle Filippine – ma lo fa “travestito” da bella donna ed è completamente inerme in quello stato: colpisce comunque di notte.

    Inoltre, con Byzantium, Warm Bodies, Twilight e compagnia bella, stiamo parlando di romanzetti nati come scusa per “sdoganare” gli Harmony alle nuove generazioni (femmine e MASCHI!) mischiando le più melense banali e risentite storie d’amore con altri generi a turno: dal fantasy all’horror alla fantascienza. Perdonami, ma non riesco a vederli come veicolo di una rivalutazione e ri-assestamento del vampiro dal punto di vista antropologico. Non mi vedo gli autori/le autrici fare ricerca flocloristica e cercare di “restituire ai vampiri il loro contesto storico”. Anche perchè – ripeto – anche nelle tradizioni antiche i vampiri diurni si contano sulle dita della mano di un falegname molto goffo. Semplicemente
    fa più comodo, figo e romantico ritrarre i vampiri adolescenti di giorno, con un bel chiaroscuro sulla loro pelle truccatissima e perfetta. Oppure denota semplicemente menefreghismo nei confronti proprio della tradizione letteraria.

    E poi diciamocelo:
    Il “fascino” dei vampiri sta non solo nei loro poteri, ma soprattutto nell’associazione tra questi ed i loro limiti: la poetica di un essere potente ma “limitato” è ciò che li ha sempre resi così affascinanti. I vampiri che girano liberamente di giorno senza un “gimmick” narrativo non sono più creature della notte… sono supereroi o supercattivi. A questo punto uno si aspetta gli X-Men contro i vampiri, no? Aspetta… no… l’hanno già fatto. Cazzo.

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