Il sito Linkiesta.it ha scoperto che alcuni giorni fa la Camera dei deputati ha reso noto il bando di gara per l’acquisizione dei servizi di manutenzione e sviluppo del proprio sito web. Si tratta di un appalto triennale da 3,6 milioni di euro, IVA esclusa.
Non è chiaro cosa si intenda per “sviluppo”. In generale, “sviluppo” e “Camera dei deputati” non possono stare nella stessa frase.
Tuttavia, in via precauzionale, è scoppiata una polemica che si concluderà a tarallucci e vino.
I giornali di centrodestra sono letteralmente imbufaliti con la Presidente della Camera Laura Boldrini.
Ha fatto tutto lei. Da sola! Sperperatrice di denaro pubblico!
Non sapendo contare, abbiamo preso una calcolatrice e abbiamo diviso 3,6 milioni di euro per 36 mesi. Abbiamo scoperto che il costo del sito della Camera sarebbe di 100 mila euro al mese. Questo significa che, tra costo del server, sicurezza, manutenzione, webtv e stipendio dei dipendenti che devono aggiornare quotidianamente il sito, la cifra non è scandalosa.
Se sono una ventina di dipendenti, il loro stipendio sarà inferiore a 5000 euro.
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Un’occasione sprecata perché con un minimo sforzo di analisi e divulgazione sarebbe stato facile spiegare ai lettori delle maggiori testate, dei maggiori blog, che “costruire” qualcosa sul Web può paradossalmente essere molto più complesso del costruire un palazzo: occorrono strumenti, personale, competenze molto elevate. Avremmo potuto parlare del fatto che in tempo di crisi fortunatamente la Camera sceglie di risparmiare nei prossimi 3 anni continuando comunque a garantire gli stessi servizi grazie all’ottimizzazione delle risorse.
http://raffaelepizzari.com/blog/italia/sito-web-della-camera-dei-deputati-unoccasione-sprecata/
ma non spariamo ca…te!!! la domanda è non se è giusto o meno il costo per la realizzazione di un sito, ma se è necessario rifare un sito per la camera dei deputati in un contesto dove mancano i soldi per pagare pensioni e servizi pubblici!!!! DRafaele sei amico del La presidente del reame?