Le USA Freedom Kids hanno querelato Donald Trump

usa freedom kids

Ricordate quel simpatico e anche un po’ inquietante gruppo di bambine, tutte in abito a stelle e strisce, che lo scorso gennaio erano salite sul palco per supportare la campagna di Donald Trump, ballando e cantando sulle note della colonna sonora del film For the Boys?

Se non le ricordate, al fondo dell’articolo trovate il video.

Ebbene, a distanza di nove mesi è emerso un particolare interessante: stando a quanto raccontato da Jeff Popick, il manager delle Usa Freedom Kids nonché padre di una di queste adorabili mascotte che hanno sostenuto il milionario con la capigliatura più controversa della storia, il gruppo sarebbe attualmente impegnato in una guerra legale proprio con Trump!

Il candidato repubblicano non solo non avrebbe rispettato i termini del contratto in occasione di ben due eventi, ma si sarebbe addirittura rifiutato di pagare i 2500 dollari chiesti da Popick per coprire le spese del viaggio fino ad una delle location!

E non è tutto: secondo questo accordo che avevano, e usiamo il passato proprio perché adesso tra i due c’è una guerra a suon di avvocati, le Usa Freedom Kids avrebbero dovuto trovare a Pensacola, la prima location in cui si sono recate per esibirsi, una bancarella dove vendere il merchandising.

Questo stando al contratto stipulato con lo staff del Paperon de Paperoni newyorkese che mira alla Casa Bianca. Il gruppo, come in altre occasioni, è venuto a gratis, proprio perché sperava di guadagnare i 2500 dollari sul posto per coprire le spese per il viaggio e per pagare le performer grazie alla vendita dei gadget.

Se non che, quando le Usa Freedom Kids sono arrivate a Pensacola, in Florida, non solo non hanno trovato la bancarella promessa, ma in più gli uomini della sicurezza hanno impedito loro di portare dentro il merchandising, obbligandole quindi a lasciare nel parcheggio i CD, le magliette, i poster patriottici, insomma, tutto!

Ma non è finita qui, perché al danno si è aggiunta pure la beffa: mentre le ragazzine si esibivano sul palco, e qualcuno filmava il loro spettacolo, rendendolo poi virale, qualcun altro ne ha approfittato per rubare tutti i gadgets! Puff, primi 2500 dollari svaniti in fumo!

Dopo aver subito un primo danno economico a Pensacola, le ragazzine sono tornate a casa in Florida con le pive nel sacco, e Popick pure. Però, però, e qui c’è proprio da dire che Donald Trump ha avuto una gran faccia tosta, poco dopo i responsabili della campagna del candidato repubblicano hanno di nuovo contattato il gruppo, chiedendo un’altra esibizione, sempre a gratis, al rally dello Iowa.

Stavolta però, proprio per evitare il ripetersi della brutta esperienza di Pensacola, il manager delle Usa Freedom Kids ha chiesto preventivamente uno stipendio di 2500 dollari per coprire le spese del viaggio.

Lo staff di Trump ha rifiutato, ma si sa, il manager aveva comunque un contratto firmato, quindi ha deciso di imbarcare lo stesso le ragazze sull’aereo. Solo che, una volta giunte sul posto, si sono sentite dire in faccia che Trump non aveva più bisogno dei loro servizi, ma ha comunque concesso loro di sedersi e di guardare il rally, purché non facessero parola con la stampa sul casino della scorsa volta.

Mancano ancora quattro mesi alla fine della campagna del nostro, si fa per dire, parruccone vagante preferito, ma come di certo avrete capito, Jeff Popick si è trovato con un buco da 15.000 dollari nel budget. Pertanto, per questo motivo, ha deciso di chiedere i danni.

“Non stiamo andando contro Trump per lo stress emotivo che ci ha provocato o per altro”, ha dichiarato il manager al The Daily Beast, “ma per dei soldi veri, dei dollari tangibili, che ho speso.”

Soldi spesi proprio bene…

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