
Kobe Bryant ha perso la vita in un incidente di elicottero a Calabasas, domenica 26 gennaio.
Secondo quanto riportato dai media americani, la leggenda del basket si trovava sul suo elicottero privato insieme ad altre sette persone e il pilota. Tra i passeggeri, anche la figlia Gianna di 13 anni. Nessuno a bordo è sopravvissuto. Nove persone sono state confermate decedute dalla polizia di Los Angeles.
Lascia la moglie Vanessa e le altre tre figlie, Natalia (17), Bianca (3) e Capri, nata lo scorso giugno.
Kobe Bryant era famoso per i suoi spostamenti in elicottero. Quando militava nei Los Angeles Lakers era solito usare il suo Sikorsky S-76 per trasferirsi dalla sua villa di Newport Beach fino allo Staples Center. È stato l’unico giocatore dei Lakers ad avere avuto l’onore del ritiro dei numeri di maglia usati in carriera, la 8 e ala 24,.
Poche ore prima della tragedia, Bryant aveva condiviso sui social un post per congratularsi con LeBron James, che lo aveva superato al terzo posto nella classifica dei migliori realizzatori di tutti i tempi della storia della Nba.
Kobe Bryant era cresciuto cestisticamente in Italia, dove, dai 6 ai 13 anni, segue il padre Joe Bryant nei suoi trasferimenti e impara la nostra lingua. A 17 anni muove i primi passi nell’NBA con i Charlotte Hornets, prima di giocare per 20 anni con i Los Angeles Lakers fino al 2016. Oltre ai successi sportivi, Kobe Bryant vanta anche una vittoria agli Oscar per ‘Dear Basketball‘, miglior cortometraggio d’animazione, nel 2017, sulla sua lettera strappalacrime con cui aveva annunciato il ritiro al basket.