Una Paola Barale senza peli sulla lingua si scaglia contro Alfonso Signorini, l’attuale conduttore del GFVIP 4 nonché direttore del settimanale Chi.
In molti si stanno esprimendo sulla spiacevole vicenda sessista che ha colpito la casa più spiata d’Italia. Le dichiarazioni di Salvo Veneziano hanno alzato un polverone mediatico non indifferente e gli sono costate la squalifica immediata dal programma.
Lo stesso conduttore ha sfruttato la ”brutta pagina di televisione” per sensibilizzare ulteriormente il pubblico alla lotta contro la violenza sulle donne. Perlopiù, i tre gieffini che risero a crepapelle delle frasi irripetibili di Salvo, Patrick, Sergio e Pasquale, sono stati invitati a frequentare un centro anti-violenza.
Ma Paola Barale non ci sta. Aldilà delle giuste considerazioni e le belle parole di Alfonso, il processo andato in onda su Canale 5 non le è proprio andato giù.
Paola Barale si scaglia contro Alfonso Signorini
A tal proposito la showgirl ha deciso di dire la sua, su un post Ig, sotto la condivisione di quel momento di particolare sensibilizzazione.
Esplicitamente dà dell’incoerente e dell’ipocrita ad Alfonso Signorini, che ha decantato grandi valori morali durante la diretta, che in realtà sembrano perdersi per strada quando si tratta di lanciare scoop sulle copertine del suo settimanale:
Parole più che condivisibili, ma mi sfugge qualcosa… Signorini, l’altra sera, durante la puntata del GF VIP denuncia, con grande impeto e sicuramente a ragione, un cattivo esempio di “brutta televisione”. Lo ha ripetuto più volte il direttore di “Chi” riferendosi alle esternazioni di bassissimo livello di uno dei concorrenti del programma, urlando giustamente alla necessità di porre fine alla mancanza di rispetto nei confronti della donna. Tutto questo mi suscita una domanda… Non è, forse anche una forma di mancanza di rispetto, un brutto esempio di comunicazione e, non ultimo, di mercificazione del corpo femminile sbattere in prima pagina, su giornali e riviste scandalistiche, foto rubate, senza il consenso, di donne nude o nella loro intimità, spiate e paparazzate, pur di vendere qualche copia in più? Una cattiva comunicazione qualunque essa sia, televisiva o su carta stampata, produce cattive conseguenze. E per ripetere le parole che più volte ha usato il direttore di Chi durante la puntata, questo non è un processo a nessuno, ma un invito a riflettere e alla coerenza.
