Gianluca Vacchi in passato era stato criticato per i video pubblicati sui social in cui ballava con i suoi domestici, perlopiù filippini. L’imprenditore, tuttavia si era fatto scivolare addosso le polemiche, proseguendo a girare questi sketch divertenti per molti.
In queste ultime ore, però, è scoppiato un vero caos mediatico. Una ex colf dell’uomo gli ha infatti fatto causa, svelando dei retroscena assurdi sulla sua condizione lavorativa. Insulti, multe, urla, turni infiniti e orari logoranti: ecco una breve carrellata delle accuse a suo danno. Ma andiamo con ordine, perchè in questa vicenda c’entra anche il colosso Amazon.
Le accuse della colf all’imprenditore, a lei si uniscono anche altri due ex dipendenti
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, una ex colf filippina di 44 anni che lavorava per Vacchi nella villa in Sardegna, ha rilasciato delle dichiarazioni sconcertanti. Ha scelto anche le vie legali, chiedendo un risarcimento di 70.000 euro. Le accuse sono pesanti. La donna ha spiegato che i turni di lavoro erano massacranti, spesso andavano dalle 10 di mattina alle 4 o 5 di notte, no stop, senza straordinari pagati. Niente ferie e tanto stress, ma la parte assurda deve ancora arrivare.
Vacchi sbottava e aveva degli scatti d’ira quando i suoi filippini non eseguivano correttamente i balletti di TikTok e facevano i movimenti in ritardo rispetto alla musica. Non solo, aveva anche imposto multe ai domestici per ogni capo d’abbigliamento dimenticato durante la preparazione dei bagagli: 100 euro ogni dimenticanza. La sua rabbia, poi, si scatenava con episodi di rottura della lampada per registrare i video, in cui lanciava anche il telefono.
La ex colf si era rifiutata di firmare un contratto di riservatezza con Gianluca (pena: 50.000 euro decurtati), motivo per cui ha preferito licenziarsi. Con lei in tribunale anche due ex colleghi. Ecco uno dei famosi video direttamente dal profilo Instagram dell’imprenditore:
Amazon e il documentario su Gianluca Vacchi uscito due giorni fa: il web è in rivolta contro il colosso americano
Solo due giorni fa su Prime Video è uscito il documentario sulla vita di Gianluca Vacchi e Amazon, chiaramente, lo ha sponsorizzato sulle proprie pagine social. Per sua sfortuna, però, il colosso americano è stato travolto dal giudice più temuto: il web. Le persone, in massa, si sono espresse sotto al post chiedendo di ritirare il docu-film. Ecco qualche commento di utenti indignati:
“Questi esempi di bieco classismo e sfruttamento non dovrebbero essere celebrati con un documentario. Ritiratelo, se avete un minimo di decenza”.
“Ricchi senza un briciolo di umanità e rispetto per gli altri che vengono osannati, sempre meglio! RITIRATE IL DOCUMENTARIO”.
“Ma nel documentario si parla anche dell’atteggiamento classista nei confronti delle domestiche e dei domestici? Di come fossero obbligati a fare i tiktok? Degli orari disumani? Del tfr non pagato? Delle multe?”
IG: @_sofiabellocco