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Andrea Iannone positivo anche al controtest antidoping: “Non mi fermo”

Andrea Iannone

Non sembra essere affatto un buon periodo per Andrea Iannone. Il campione di Moto GP , pilota dell’Aprilia, è risultato positivo ad un test antidoping di routine effettuato il 3 novembre scorso, in cui emersero tracce di utilizzo di steroidi anabolizzanti. Dopo lo scandalo, su Ig Iannone si è espresso in merito alla questione, spalleggiato dall’attuale compagna Giulia De Lellis, dissociandosi totalmente da quanto emerso e richiedendo il controtest.

I risultati tanto attesi del campione B sono arrivati. Sono stati effettuati nei laboratori Wada di Kreischa, nei pressi di Dresda, in Germania. Non sono buone notizie: l’esito è nuovamente positivo e conferma i dati precedenti. E’ stata confermata la presenza Drostanolone nelle urine. Il drostanolone è una sostanza utilizzata dai body builder per incrementare la forza senza aumentare il peso. Il legale di Iannone precisa però che i valori incriminati sarebbero esigui e non sufficienti a giustificare la sospensione dalle competizioni motociclistiche.

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera Andrea aveva specificato di aver fatto uso nella sua vita solo ed esclusivamente di qualche integratore alimentare, i classici Supradyn e Polase. I nuovi valori sballati però mettono di nuovo alle strette il campione di Moto GP che non stava vivendo un periodo sereno professionalmente.

Andrea Iannone: le ultime dichiarazioni

Il campione si è nuovamente espresso al Corriere della Sera in merito alla vicenda:

Pensavo di stare in un film di cui sono protagonista involontario: per essere uno sportivo che ha fatto tanti sacrifici è un trauma ma se sei a posto con la tua coscienza possono marchiarti di quello che vogliono. Di marchi addosso non me ne sento.

E dichiara ancora:

Ho la coscienza a posto, non voglio fermarmi. La moto è la mia vita, non sono sciocco da giocarmela per altre cose o queste recenti vicende. Nel 2018 ero nel sistema del passaporto biologico della Wada: sorteggiano 5 piloti che devono essere sempre reperibili e avvisare degli spostamenti per i controlli.

Sperando di convincere la Commissione Disciplinare Internazionale che dovrà dare la sentenza entra quarantacinque giorni, il pilota continua a dissociarsi da quanto emerso. Iannone a questo punto rischia quattro anni di sospensione.

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