Non ci si è di certo annoiati al processo del pilota di Moto GP Andrea Iannone. La difesa presenta il test pulito del suo capello. L’accusa risponde sfoderando le foto su Instagram del campione che sembrerebbero confermare l’utilizzo di steroidi, mostrando il suo notevole aumento di volume.
Iannone era risultato positivo al test antidoping nel mese di novembre durante un regolare controllo pre-gara e risultato nuovamente positivo al controtest richiesto da lui stesso dopo il primo scandalo. Non sembravano esserci più dubbi, ma il pilota nonostante i risultati si è sempre mostrato sereno e fiducioso, tanto da ironizzare sulla vicenda.
Col rischio di giocarsi la carriera, il fidanzato di Giulia De Lellis è in attesa di sentenza, prevista per il 15 febbraio.
Riunita martedì per quattro ore in Svizzera, la commissione disciplinare della Federazione motociclistica internazionale si è presa cinque giorni per leggere la perizia difensiva.
Insomma da pilota a modello di intimo, il passo sembra essere molto breve. Secondo l’accusa Iannone si sarebbe fatto trasportare dalla mania dello show business ricorrendo così a qualche steroide di troppo.
Da qui in poi il processo si è trasformato in un vero e proprio show. Il legale del pilota dell’Aprilia ha presentato una perizia longitudinale sui capelli dell’atleta, eseguita nel laboratorio torinese «Alessandro Bertinaria». L’analisi permette di rilevare l’assunzione di alcuni steroidi anche se non ha valore legale in materia di antidoping. Nonostante ciò potrebbe essere un punto a suo favore.
A controbattere, l’accusa che va dritta al punto e colpevolizza Iannone di ”cura quasi ossessiva per il corpo”. L’atleta avrebbe assunto la sostanza per fini estetici, come un body builder, non per migliorare la prestazioni in moto. In questo caso, la sospensione dalle attività sportive sarebbe ridotta dai 4 ai 2 anni in quanto non intenzionale.
In attesa di sentenza, la licenza del numero 29 resterà sospesa: l’Aprilia lo sostituirà con il collaudatore Bradley Smith.
