Il conduttore più discusso del 2020, Amadeus, ha detto la sua in merito alla possibile conduzione di Sanremo 2021, dopo il successo dell’edizione scorsa.
Senza dubbio uno dei personaggi più amati e odiati del 2020. Il conduttore è stato linciato a livello mediatico ancor prima di iniziare l’esperienza di Sanremo, da tutte le associazioni, pagine e organizzazioni femministe del secolo. La causa? L’ormai storica frase pronunciata durante la conferenza stampa pre-Festival per cui “la donna dovrebbe stare un passo indietro rispetto all’uomo“.
Tempi duri per Amadeus, tanto da aver avuto bisogno delle difese della sua amata Giovanna per cercare di ripristinare la polemica.
Il web non dimentica, ma il conduttore sembra essersi fatto perdonare regalando agli spettatori un Festival considerato tra i più moderni e seguiti dal giovane pubblico di tutti i tempi. La settantesima edizione è andata in onda a febbraio e nonostante siano passati poco più di due mesi sono già in tanti a chiedersi se farà il bis alla conduzione come avvenne per Claudio Baglioni.
A rispondere alle curiosità è stato proprio Amadeus, che ai microfoni di Domenica In ha dichiarato:
“Sono passati due mesi ma sembrano passati due anni, l’ultimo momento di aggregazione, ne stavamo parlando con Fiorello in questi giorni al telefono”.
L’ultimo Festival di Sanremo infatti, risulta essere uno degli ultimi momenti di “libertà di aggregazione” prima dello scoppio dell’emergenza Coronavirus, inimmaginabile fino a poche settimane prima. Alla domanda diretta della padrona di casa Mara Venier, che senza girarci intorno ha chiesto se sarà lui a condurre il prossimo Sanremo, ha risposto:
L’ultimo Sanremo è stato di aggregazione. Una volta ho detto che al primo non si dice mai di no, al secondo ci si pensa. Ma il prossimo non è il secondo Sanremo, è il primo dopo il Coronavirus
Amadeus alla conduzione, ma il Festival di Sanremo potrebbe slittare
Il conduttore sembra aver implicitamente detto che non si lascerà scappare l’occasione di presentare, non un Festival qualsiasi, ma il Festival dopo il Coronavirus. Dunque, unico nel suo genere tanto da essere un’occasione irripitibile.
A causa dell’emergenza sanitaria, il mondo dello spettacolo, della musica e degli eventi in generale ha subito una brusca frenata. Lo abbiamo appurato con la cerimonia dei David di Donatello, la modifica dei palinsesti Rai e Mediaset, concerti più incerti che sicuri e nuovi format televisivi adattati. Allo stesso modo, anche il Festival di Sanremo potrebbe subire un brusco slittamento e a parlarne è proprio Walter Vacchino, patron del Teatro Ariston, il quale senza troppi giri di parole, ha ammesso con schiettezza:
Serve un’ampia riflessione. Se la data di inizio febbraio non permette di fare un Festival con luci, lustrini e tutto il resto, allora può essere che si pensi di spostarlo in avanti di uno o due mesi
Ha ammesso Vacchino, ipotizzando l’evolversi del fatti:
L’altra ipotesi, quella più ottimistica, è che ai primi di febbraio la situazione sia tale da permettere, rispondendo a certe norme, di godersi lo spettacolo come in qualsiasi altro teatro. C’è un’ultima ipotesi che non voglio nemmeno tenere in considerazione…
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